La manifestazione "I Cattolici
a Milano nel Terzo Millennio", organizzata dalla
Fondazione Milano Policroma, ed inaugurata lo scorso
29 settembre, ci offre l'occasione per parlare della
chiesa in cui essa si è trattenuta per un paio
di settimane: quella dedicata ai Santi Michele Arcangelo
e Rita. Essa si
trova in Piazza Gabrio Rosa, e la sua costruzione fu
progettata negli anni Trenta del secolo passato, in
contemporanea alla costruzione del Quartiere Mazzini,
al centro del quale essa si trova.
Questo Santuario si distingue subito per la cupola coperta
di rame, opera di Felice Pasquè, che vi lavorò
dal 1930 al 1933.
In tempi recenti alla chiesa è stato fatto premettere
un atrio d'ingresso, dotato di un armonico arco d'entrata;
sulle pareti laterali, poi, sono visibili, attraverso
le raggiere di stile littorio, le nuove coloratissime
vetrate di cui diremo in seguito.
L'interno è a croce a tre bracci, con un'abside
sul fondo. L'impressione immediata è di estrema
sobrietà; ad un più attento esame, tuttavia,
non sfuggono le caratteristiche artistiche dell'edificio.
Primo fra tutti l'elegante altare con tiburio in marmo
scuro e cupola in marmo chiaro, che si staglia al centro
del presbiterio. A lato, interessante il leggio, ricoperto
di altorilievi. Le pareti sono anch'esse ricoperte di
eleganti lastre di marmo tendente al verde.
Nei bracci laterali, le pareti sono tappezzate da centinaia
di ex-voto, che contornano alcuni quadri di un certo
valore artistico (si noti, a destra, il quadro raffigurante
San Michele Arcangelo).
Le due recenti vetrate che si trovano nei transetti
sono dedicate alla vita terrena di Cristo, rappresentandone
la nascita (sinistra) e la passione, morte e risurrezione
(destra), e illuminano l'interno dotandolo di gradevoli
policromie.
Ma è nel transetto destro che, tra le altre opere,
spicca un vero tesoro d'arte.
Si tratta del bellissimo affresco, dipinto nel tardo
Trecento, raffigurante la Madonna e il Bambino. Questo
affresco, ritenuto miracoloso, si trovava all'esterno
della chiesa cittadina di San Michele alla Chiusa, cui,
nel secolo sedicesimo, per salvare il dipinto dalle
intemperie, fu costruita accanto una
chiesa gemella.
Nel 1930 venne deciso di demolire entrambe le chiese,
ma per non perdere la tradizione vennero trasferiti
alla costruenda chiesa sia l'affresco, che alcune suppellettili,
unitamente alla dedicazione a San Michele.
Per concludere, vale la pena di dare un'occhiata ai
portali posteriori e alla via Crucis, tutti manufatti
bronzei. Non è invece possibile attualmente ammirare
le vivaci vetrate delle lunette
dell'abside, eseguite nel 1983 da Marco Visconti (che
si avvalse di una tecnica particolare, a vetri sovrapposti),
in quanto sono state poste temporaneamente in magazzino
in attesa di un loro adeguato collocamento.
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